venerdì 2 novembre 2012

PPP: inaugurazione del monumento a Pasolini all'Idroscalo di Ostia


“C'è il morto. La faccia affondata nella melma. Senza camicia, il cadavere indossa una maglietta sporca di sangue. Segnata dal passaggio di pneumatici. Un massacro”. Quando il commissario Marieni lo gira, mormora “Pasolini”. Così la cronaca del 2 novembre 1975 di Lucia Visca, giornalista di Paese Sera, e così la Comunità della Foce del Tevere vuole ricordare un poeta, il poeta, Pier Paolo Pasolini.
“Abbiamo costruito un crocifisso con le scarpe che avevamo messo sul cancello della vergogna a ricordo di chi calpestava quei luoghi prima del 23 febbraio 2010” – dichiara Franca Vannini, portavoce della Comunità – perché Pasolini era uno spirito autenticamente religioso, seppur non confessionale e dichiaratamente ateo, e ha combattuto tutta la vita contro la dissacrazione del mondo e per superare i limiti tra sé e gli ‘altri’, in particolare i più umili”. “La croce verrà adagiata per terra accanto a dei pneumatici e vicino al campo da calcio amatoriale, per ricordare in modo autentico quella orribile notte all’Idroscalo di Ostia.” – prosegue Vannini – “Amava questo lembo di terra, dove ha trovato anche la morte, e in questa terra la nostra gente lo vuole ricordare, anche quella che ora non può più calpestarla, come lui”.

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