giovedì 19 settembre 2013

COMUNICATO STAMPA
Idroscalo di Ostia: non ci resta che appellarci al Sant'Idroscalo in Vincoli.

Roma, 19 settembre 2013
Oggi una delegazione composta da una ventina di cittadini dell’Idroscalo di Ostia
si sono recati al Municipio X con gli ombrelli aperti, una candela in mano, il foglio con la richiesta di chiarimenti sulle sorti dell’Idroscalo al Presidente Andrea Tassone e al neo Direttore del Municipio Paolo Sassi e un “reliquario” contenente una catena di “Sant’ Idroscalo in Vincoli nuovo martire del XXI sec.”. Tale dono era diretto al Presidente Tassone per il suo coraggio, dichiarato in campagna elettorale,
di incatenarsi sui nostri tetti in caso di eventuale nuovo sgombero dell’area.
Abbiamo così ritenuto che la “santità” dell’oggetto fosse gradita al Presidente viste le dichiarazioni
rilasciate dalla Commissione Urbanistica di Roma Capitale il 10 settembre scorso.
Siamo stati bloccati da 3 vigili all’ingresso del Municipio X, i quali ci hanno detto che non potevamo e
ntrare e portare il nostro dono al Presidente.
Alle nostre proteste e alla nostra richiesta di chiamare il Presidente ci hanno risposto che era assente e
non raggiungibile. Dopo 10 minuti ci hanno riferito che potevamo entrare, ma 5 alla volta,
fornendo il documento di riconoscimento, e che potevamo solo assistere al Consiglio che si stava svolgendo
in aula Massimo Di Somma senza disturbare, altrimenti sarebbero intervenuti.
Alla richiesta di una gestante di poter andare in bagno (in quanto incinta di 7 mesi) è stato risposto che
gli unici bagni disponibili erano quelli pubblici presso i locali del Municipio e la gestante è stata addirittura
accompagnata da un vigile di sesso maschile.
Successivamente è arrivata la disponibilità ad un incontro da parte del vice Presidente del Municipio X,
Sandro Lorenzatti, ma solo con una piccola delegazione composta da 2 persone.
Lorenzetti ha dichiarato che “il progetto del Watefront è morto” e che nessuno ci “manderà via da lì”,
che si legherà insieme a Tassone sui tetti se ciò dovesse accadere.
Ha affermato inoltre di essere all’oscuro della Commissione Urbanistica che si è tenuta il 10 settembre,
nonostante la Comunità Foce del Tevere e il Tavolo del Waterfront avessero dato massima visibilità
con tutti i mezzi disponibili.
E’ a nostro avviso inconcepibile che un Vice Presidente faccia simili affermazioni,
in quanto la Commissione Urbanistica era stata regolarmente convocata con altrettanto regolare pubblicazione sul sito del Comune di Roma e che il Tavolo Partecipato sul Waterfront di Roma Capitale ha mandato un invito via fax per discuterne anche al Vice Presidente nella riunione che si è tenuta lunedì scorso presso lo stabilimento Venezia.
Riteniamo inoltre inammissibile che un Vice Presidente del Municipio X, da sempre in Regione Lazio, da sempre al corrente dei problemi dell’Idroscalo di Ostia, non abbia partecipato al Commissione Urbanistica di Roma Capitale almeno in qualità di ospite, al fine di sostenere la stessa tesi a noi riferita.
Ci domandiamo: perché se Lorenzatti dice che il progetto del “Waterfront” è morto, lo stesso progetto di Alemanno che prevede la delocalizzazione dell’Idroscalo di Ostia viene invece sostenuto dagli Uffici del Comune di Roma?
Perché il Municipio X non difende la nostra causa nelle sedi Istituzionali?
Lorenzatti si è impegnato a convocare nei prossimi giorni un incontro tecnico con la Comunità Foce del Tevere.
Ci auguriamo che in quella occasione tutti i nostri interlocutori, tecnici e politici, si siano informati di quello
che il Comune di Roma sta facendo evidentemente “a loro insaputa”.

Vannini Franca
Portavoce
Comunità Foce del Tevere

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