Il
primo cittadino del Municipio X, Andrea Tassone,
è
peggio di Giano bifronte.
Da
un lato guerra, dall'altra pace.
Da
un lato dichiara che in caso di azioni di demolizione
si
incatenerà sui nostri tetti,
dall'altro
permette in questi giorni, senza colpo ferire,
l'ennesimo
censimento all'Idroscalo di Ostia, con le
medesime
modalità con cui si è proceduto poi,
il
23 febbraio 2010, a sgomberare e demolire 35 case e
deportare
le famiglie nei residence, che da oltre 3 anni
attendono
di conoscere la loro sorte.
Tassone,
invece di chiedere trasparenza dentro le nostre case,
dovrebbe
cercarla in quegli uffici comunali/municipali che il 23 febbraio
2010
hanno
consentito una illegittima azione di Protezione Civile da parte
dell'ex-Sindaco
Alemanno
e avvallata dall' Ing. Aldo Papalini, sotto inchiesta giudiziaria in
questi giorni.
Sono
mesi che invochiamo a mezzo stampa NOI il controllo degli
insediamenti abusivi Rom
e
dei furbetti che hanno impunemente continuato a costruire in totale
assenza di controllo
e
con la complicità del silenzio-assenso della politica tutta.
Nell'ultimo
incontro Andrea Tassone da una parte ci ha invitato a ricorrere
nuovamente a
"denunciare
i furbetti in Via dei Fabbri Navali", dall'altra ci garantiva
che il censimento
non
ci sarebbe stato senza un preavviso e la collaborazione attiva della
Comunità.
Invece,
ci troviamo che i furbetti continuano a fare quello che vogliono
nella totale impunità,
mentre
il censimento viene fatto alle persone per bene che hanno sempre
collaborato con le istituzioni.
Gli
insediamenti abusivi e le costruzioni di nuove case o il loro
ampliamento lo vediamo solo noi
o
anche Tassone e le forze dell'ordine?
Non
capiamo come sia possibile che dal 23 Febbraio 2010 il Municipio non
rilasci alcuna
residenza
all'Idroscalo di Ostia, ma qualcuno, grazie all'appoggio di neo
consiglieri eletti,
sia
riuscito ad ottenerla senza problemi.
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